Il processo di accreditamento ANVUR, spesso percepito come una prova impegnativa per le università italiane, è stato trasformato in una straordinaria opportunità di crescita e condivisione all’Università di Roma Foro Italico. Grazie all’incontro “La visita ANVUR. Esperienze a confronto”, tenutosi ieri in una Sala Marinozzi gremita, la comunità universitaria ha avuto l’occasione di comprendere che fare sistema, condividere esperienze e imparare dagli altri è la chiave per affrontare questa sfida e costruire un futuro strategico e consapevole per l’Ateneo.
L’evento, fortemente voluto dalla Direttrice Generale, dott.ssa Lucia Colitti, e aperto dal Rettore, prof. Attilio Parisi, ha portato all’attenzione di docenti, personale e studenti le testimonianze di colleghi e colleghe che hanno recentemente superato la visita ANVUR. Un dialogo prezioso, che ha messo in luce come questo processo possa essere un’occasione per ripensare l’organizzazione interna, rafforzare la collaborazione tra le diverse componenti dell’università e progettare uno sviluppo che metta al centro la qualità della didattica, della ricerca e l’impatto sociale.
La dott.ssa Teresa Romei, Direttrice Generale dell’Università di Foggia, ha aperto il confronto entrando nel vivo della questione: come prepararsi al meglio alla visita di accreditamento. Attraverso un’analisi puntuale dei documenti richiesti e delle modalità operative della commissione di valutazione, Romei ha sottolineato l’importanza di un percorso di autovalutazione rigoroso e condiviso, capace di coinvolgere ogni componente della comunità universitaria. Ha descritto il processo come un’opportunità non solo per soddisfare requisiti formali, ma per costruire insieme un’università più forte, orientata all’eccellenza e in grado di rispondere alle sfide della società contemporanea.
Il dott. Vincenzo Tedesco, Direttore Generale del Politecnico di Torino, ha ampliato il discorso, descrivendo nei dettagli come si svolge la visita ANVUR e il ruolo cruciale del sistema AVA (Autovalutazione – Valutazione – Accreditamento). Tedesco ha spiegato che il cuore del modello AVA risiede nell’adozione di un sistema di Assicurazione della Qualità (AQ), basato su procedure interne di progettazione, gestione, autovalutazione e miglioramento continuo. Ha ribadito che l’obiettivo non è solo dimostrare la conformità a standard elevati, ma anche consolidare una cultura della qualità che permei ogni aspetto delle attività accademiche e gestionali.
A chiudere l’incontro, il dott. Giacomo Verde, Direttore Generale Vicario dell’Università degli Studi del Molise, ha sottolineato l’importanza di simulare le interviste che verranno svolte durante la visita di accreditamento. Questo “stress test” si è rivelato una strategia vincente per preparare al meglio le persone coinvolte e garantire che le informazioni essenziali siano comunicate con chiarezza e valore. Verde ha ricordato come una buona pianificazione possa fare la differenza, senza mai rinunciare alla trasparenza, ma valorizzando i punti di forza dell’Ateneo.
L’iniziativa ha dimostrato che affrontare un processo complesso come quello dell’accreditamento non è solo una questione di adempimenti tecnici, ma un’opportunità per costruire un senso di appartenenza e responsabilità condivisa. La partecipazione attiva di docenti, personale e studenti rappresenta la base per un ateneo che sappia non solo rispondere agli standard richiesti, ma superare le aspettative, diventando un modello di eccellenza per il sistema universitario italiano.
Questo incontro non è stato solo un momento di riflessione, ma un punto di partenza per affrontare insieme le sfide future. Un esempio concreto di come il “fare rete” possa trasformare le difficoltà in opportunità e il confronto in crescita collettiva.
articolo di Paola Claudia Scioli
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