Dietary fructose in pediatric obesity-related diseases: Identification of nutritional, biological, omics, and social determinants

Dietary fructose in pediatric obesity-related diseases: Identification of nutritional, biological, omics, and social determinants

 

Dietary fructose in pediatric obesity-related diseases: Identification of nutritional, biological, omics, and social determinants è un progetto di ricerca, coordinato dall’Università del Piemonte Orientale e supportato dalla Fondazione Cariplo, al quale partecipano i ricercatori del Laboratorio di Psicologia e Processi Sociali nello Sport dell’Università di Roma “Foro Italico”.

Il progetto, partito a marzo del 2023, studia l’incidenza negativa dei cibi ultra-processati che stanno determinando un aumento rapido dei casi di obesità in bambini e adolescenti. Grazie a un’analisi comparata e multidisciplinare sarà possibile influenzare le future campagne di sanità pubblica, riducendo l’incidenza di queste patologie a forte rischio di cronicizzazione tra i minori.

Bambini e adolescenti sono sempre più protagonisti della cosiddetta transizione nutrizionale, un fenomeno che ne influenza stili dietetici e salute come nel caso, per esempio, della dieta “Western”, caratterizzata da cibi più “confortevoli” e ultra-processati che sono ricchi di grassi saturi e di zuccheri, come il fruttosio. Proprio il fruttosio è stato oggetto del dibattito scientifico recente nell’ambito medico e nutrizionale; quando viene assunto in eccesso, infatti, esso implica un incremento dello sviluppo dell’obesità e delle numerose complicanze metaboliche che ne sono diretta conseguenza, prime tra tutte la steatosi epatica non alcolica e il diabete mellito di tipo 2.

Nonostante il significativo incremento di casi di obesità a livello pediatrico, oggi la maggior parte dei dati sul fruttosio presenti in letteratura si concentra ancora sugli adulti e su modelli animali adulti. A questo aspetto si aggiunge una insufficientemente consapevolezza della popolazione rispetto ai rischi collegati a diete insalubri ricche di prodotti processati e di fruttosio ma gli scienziati. Da queste premesse nasce il progetto “Dietary fructose: a metabolic switch in pediatric obesity-related diseases. Identification of nutritional, biological, omics, and social determinants”, che ha come obiettivo principale la valutazione dell’introito di fruttosio nella dieta dei bambini in età prescolare e negli adolescenti al fine di valutarne i rischi di carattere metabolico.

Il progetto si pone due obiettivi pratici realizzabili proprio grazie al carattere multidisciplinare di chi vi collabora. Il primo, prettamente medico, riguarda la valutazione del danno d’organo causato da un eccessivo apporto di fruttosio in età pediatrica e prenderà in considerazione anche i determinanti ambientali che differiscono tra il Nord e il Sud Italia. All’interno della coorte di studio, inoltre, si valuteranno le complicanze legate all’obesità causata da eccesso di fruttosio, quali la steatosi epatica non alcolica e la fragilità ossea. Queste patologie saranno oggetto di approfondimento tramite studi sperimentali in vitro e in vivo anche in modelli animali. I ricercatori del team si occuperanno, infatti, di studiare i meccanismi molecolari e immunitari coinvolti nello sviluppo e nella progressione della steatosi epatica e l’osteoclastogenesi a seguito di una dieta ricca di fruttosio.

Il secondo obiettivo dello studio, prettamente sociologico, è l’identificazione su territorio nazionale di determinanti socio-culturali che promuovono una dieta ricca in fruttosio. L’unità guidata dalla professoressa Francesca Romana Lenzi si occupa proprio di questa seconda parte, cioè di confrontare i dati nazionali con i determinanti della coorte in analisi, valutandone i fattori di rischio urbani, sociali ed economici al fine di comprendere se i valori biomedici, le condizioni ambientali e gli stili di vita sono reciprocamente correlati.

I dati raccolti saranno poi usati per impostare campagne di prevenzione più efficaci nei messaggi e nelle strategie e per la promozione di stili di vita più sani.

 

Responsabile UO: Flavia Prodam, Università del Piemonte Orientale
PI: Francesca Romana Lenzi, Maria Felicia Faienza, Università degli studi di Bari

 

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Pubblicato il:

28 Ottobre 2024

Aggiornato il:

28 Ottobre 2024