Indoor cycling: all’Università di Roma Foro Italico una masterclass per imparare a pedalare con metodo

Indoor cycling: all’Università di Roma Foro Italico una masterclass per imparare a pedalare con metodo

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Il ciclismo indoor diventa strumento di prevenzione e ricerca applicata: l’Ateneo romano conferma il suo ruolo di ponte tra sport, salute pubblica e innovazione.

 

Nella maestosa cornice della palestra monumentale FP1 dell’Università di Roma “Foro Italico”, le biciclette non sono più soltanto strumenti di fitness, ma veri e propri dispositivi di ricerca scientifica.

L’occasione è l’“Indoor Cycling Day”, che si terrà il prossimo 7 giugno mattina, un evento sold-out a pochi giorni dall’apertura delle iscrizioni, che ha saputo coniugare sport, formazione e ricerca accademica, coinvolgendo appassionati, studenti, professionisti e aziende in un’iniziativa che va ben oltre la semplice attività motoria. Quaranta le bike messe a disposizione per due masteclasses e una demo con focus sulla tecnica di pedalata.

Al centro di tutto c’è il Laboratorio di Fisiologia dell’Esercizio, fiore all’occhiello dell’Ateneo, dove l’indoor cycling rappresenta non solo una proposta didattica, ma anche uno strumento chiave per lo sviluppo di nuovi protocolli di allenamento e strategie di prevenzione. Attraverso l’uso del cicloergometro, il team di ricerca sta attualmente studiando le risposte fisiologiche a un protocollo a rampa multipla, che prevede aumenti progressivi dell’intensità fino all’esaurimento in una sola sessione. L’obiettivo è quello di identificare risposte adattative innovative, utili per migliorare la performance e prevenire l’insorgenza di patologie croniche.

Questa attività scientifica ha un impatto concreto sulla società: la ricerca contribuisce infatti alla definizione di nuovi modelli di esercizio fisico personalizzabili, adatti a tutte le età e livelli di allenamento, con evidenti ricadute sulla salute pubblica.

È noto ormai a tutti quanto l’attività fisica sia una delle armi più potenti contro le malattie croniche non trasmissibili, quali le malattie cardiovascolari, il diabete di tipo 2, l’obesità, alcune forme di tumore, le patologie muscolo-scheletriche e neurodegenerative.

L’indoor cycling è una pratica accessibile, modulabile e ad alto coinvolgimento, capace di migliorare la fitness cardiorespiratoria – un marcatore fondamentale di longevità – ma anche la salute mentale, il benessere psicologico e la gestione dello stress.

A rafforzare il legame tra ricerca e territorio è la collaborazione pluriennale con Mac Italia Cycling Academy, realtà storica dell’indoor cycling guidata da Carlo Demofonti. Il protocollo d’intesa prevede masterclass, co-progettazione didattica e momenti formativi condivisi tra istruttori e docenti universitari. Un modello virtuoso di co-produzione della conoscenza che unisce il mondo accademico con quello professionale e imprenditoriale.

L’evento si inserisce in una lunga tradizione ciclistica dell’Ateneo, che da quasi vent’anni – grazie all’impegno del prof. Massimo Sacchetti, direttore del Dipartimento di Scienze Motorie, Umane e della Salute (DiSMUS) coadiuvato dal dott. Aldo Pontecorvo – promuove il movimento attraverso la Polisportiva d’Ateneo e, più recentemente, con la nascita della Scuola di Ciclismo sotto l’egida del Circolo Sportivo Foro Italico, società sportiva della Fondazione Foro Italico. L’attività indoor cycling è anche parte integrante dell’offerta formativa per gli studenti del corso di laurea L22 in Scienze Motorie e Sportive da oltre 15 anni.

Durante l’Indoor Cycling Day, le masterclass – animate da musica e istruttori certificati, tra cui ex studenti oggi professionisti istruttori certificati FCI – offrono un’esperienza immersiva in cui scienza e movimento si fondono. Si lavora sulla postura, sulla frequenza, sulla resistenza, ma anche sulla consapevolezza del gesto, integrando dimensioni cognitive e fisiologiche. Ogni pedalata è una scoperta di sé e dei propri limiti, un gesto carico di significati, capace di educare, prevenire e migliorare la qualità della vita.

Non si tratta solo di muoversi, ma di farlo con metodo, rigore e finalità. L’Università di Roma Foro Italico, con iniziative come questa, si conferma motore culturale e promotore di salute per la collettività, generando conoscenza applicata e costruendo ponti tra accademia, territorio e industria.

articolo di Paola Claudia Scioli

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Pubblicato il:

26 Maggio 2025

Aggiornato il:

10 Giugno 2025