Venerdì 1 aprile 2022
Con un seminario aperto dal titolo "Geografia, sport e sostenibilità: una sfida per l'antropomocene", l'Università "Foro Italico" ha aderito, anche quest'anno, alla Notte Internazionale della Geografia - GeoNight 2022.
L’evento promosso dall’Associazione delle Società Geografiche in Europa (EUGEO) e, per l’Italia, dall’Associazione dei Geografi Italiani (AGEI), con lo scopo di promuovere a livello mondiale il sapere geografico in strati sempre più ampi della popolazione europea e mondiale, ha visto la partecipazione di docenti della nostra università e di altri atenei, italiani e internazionali.
La giornata è stata aperta dai saluti del Rettore, Prof. Attilio Parisi, che ha sottolineato “come il tema di quest’anno sia particolarmente caro alla nostra università proprio perché riguarda l’argomento della sostenibilità in relazione allo sport, che è il core del nostro ateneo”, indicando, al contempo, l’aspirazione e la volontà di diventare un ateneo sostenibile, che promuova nelle giovani generazioni la cultura della sostenibilità attraverso un’attività che impatti in maniera decisamente ridotta sull’ambiente.
Nel sostanzioso programma di interventi si è partiti da una riflessione su sport e sostenibilità, nonché sul rapporto tra uomo, sport e ambiente, per arrivare poi a richiedere un reale cambiamento nella mentalità e nei comportamenti verso lo sport, l’educazione ambientale e l’impatto sull’ecosistema, locale e mondiale, derivante dalla progettazione e costruzione di impianti sportivi e dalla realizzazione degli eventi.
È stato così ricordato come il concetto di sostenibilità fosse già uno dei pilastri dell’Agenda Olimpica 2020 e come debba continuare a sostenere tutte le attività del CIO e del Movimento Olimpico. Ufficialmente riconosciuto come importante stimolatore dello sviluppo sostenibile, lo sport è divenuto un fenomeno del mondo globalizzato, con effetti su economia, modo di pensare, costumi, società e quindi anche sull’ambiente. Ne discende che uno sport fatto di eventi sostenibili è quindi diventato un tema interdisciplinare e per quello che riguarda la geografia - come scienza dell’uomo e del suo rapporto con l’ambiente e il territorio - può rappresentare un punto importante per contribuire a questa sostenibilità.
Nel corso della mattinata si è parlato di grandi eventi e del loro impatto sul territorio, in chiave sia negativa che positiva. Più volte è stata ribadita la necessità di creare manifestazioni con un basso indice di inquinamento e in grado di ridurre quello generato dal consumo di elettricità e di acqua, così come dal riscaldamento degli impianti, dalla produzione di tonnellate di rifiuti e dalla mobilità dei tifosi.
Per contro, sono emersi anche aspetti positivi - la cosiddetta legacy - capaci di trasformare l’ambiente urbano nel suo complesso, mediante mega eventi sostenibili e grandi stanziamenti finanziari, che favoriscono lo sviluppo dell’economia e dei servizi al territorio nel lungo termine, con la creazione di infrastrutture, rete viaria e trasporti, ferrovie, aeroporti, stazioni della metropolitana e consequenziale impulso all’edilizia e al turismo, potenziamento del sistema di raccolta differenziata, accesso a internet.
Temi di riflessione conclusivi dell’incontro sono inoltre state le considerazioni su come l’ambiente e il clima siano in grado di incidere sulla prestazione degli atleti nelle competizioni sportive internazionali e sul ruolo etico della geografia dello sport sostenibile, ovvero uno sport pensato per essere attuato nel rispetto della natura e dell’uomo stesso, conservandone la specie, attraverso la sostenibilità stessa.
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